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venerdì, 26 Aprile 2024

Suor Anna Monia Alfieri: “Fedez ha violato la Legge e far finta di nulla è molto grave”

“La presenza di un contraddittorio che permetta la difesa della controparte.
E’ proprio l’assenza del contraddittorio che, non solo causa il rischio di commettere reati di calunnia e diffamazione, ma elimina le problematiche relative alla censura.”
Nonostante siano passati diversi giorni, non si placa la polemica sul monologo di Fedez durante il concertone del primo maggio quando il rapper ha denunciato sui social il tentativo di censura della Rai del suo monologo e ha divulgato l’audio della chiamata. Sulla vicenda è intervenuta Suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, laureata in Giurisprudenza ed in Economia, oramai volto televisivo noto, spesso opinionista nella trasmissione Quarta Repubblica di Nicola Porro. La religiosa fa luce su alcuni delicati punti di cui poco o nulla si è parlato. Anzitutto, pur ammettendo chiaramente il diritto di un personaggio pubblico alla libertà di espressione e dunque asserendo la legittimazione della libertà di parola senza che debba essere sottoposta ad alcuna censura. “Il rapper ha violato palesemente la Legge – dichiara in una intervista in esclusiva alla nostra testata la suora – registrando una telefonata e successivamente rendendola pubblica senza alcuna autorizzazione. Mi lascia molto perplessa che alcuni politici hanno legittimato simile comportamenti”
La problematica che viene subito rilevata da parte di Suor Anna Monia Alfieri concerne la differenza che intercorre tra libertà di espressione e censura.
“La libertà di espressione è anzitutto un dovere ad un’informazione vera e complessiva.  Se l’informazione non è dunque complessiva, bensì parziale, diventa indottrinamento. Qual è allora l’elemento che permette la libertà di espressione? La presenza di un contraddittorio che permetta la difesa della controparte. Ed è proprio l’assenza del contraddittorio che non solo causa il rischio di commettere reati di calunnia e diffamazione, ma elimina le problematiche relative alla censura, che a tal punto non possono più sussistere. Oltre a ciò, rendere pubblica una telefonata privata è altresì violazione della privacy. Ma non solo: se la registrazione viene modificata, manipolata e resa dunque mendace, si incorre inevitabilmente nel reato di diffamazione e diffusione di notizie false per i quali la Magistratura dovrebbe aprire un fascicolo”
L’intervento di Suor Anna Monia Alfieri termina con una riflessione su cosa un fatto come questo può comportare alla nostra società: “Se c’è un errore, si eviti di lasciare l’alone dell’impunità”. Per quale motivo, infatti, Fedez è stato tolto dalla sfera dell’impunità? E quale messaggio arriva ai giovani da tutto ciò? Il rischio, peraltro elevato, è quello di aver in questo modo creato un alone di incertezza, confusione e soprattutto deresponsabilizzazione. Poiché se l’errore rimane impunito, allora tutto diventa lecito. E allora i messaggi che se ne traggono sono inevitabilmente disorientativi. I cittadini si sentono privati di quei punti di riferimento che dovrebbero essere essenziali: le istituzioni, la magistratura, la stampa. Dare esempi del genere consegna i giovani al nulla e alla confusione.” C’è davvero bisogno di tutto questo?
Giulia Scialò

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